ΤΟ ΕΛΛΗΝΙΚΟΝ

La grecità è l'insieme della lingua, tradizioni, usanze e costumi caratteristici della Grecia. Il "τò Eλληνικόν" poteva indicare non solo gli abitanti della Grecia ma anche coloro che lo avevano assimilato. La grecità è stata oggetto di dibattiti e guerre, a noi giunte attraverso fonti scritte (nello specifico Erodoto) analizzate e tradotte. Infatti, in contrapposizione ai costumi greci, troviamo quelli barbari, primi di tutti i Persiani, che hanno combattuto a Maratona, alle Termopili, a Salamina e a Platea cadendo contro tutte le popolazioni greche intente a difendere la propria libertà. Fu così che le Guerre Persiane segnarono il principio dell'identità unitaria della Grecia, allorché le πόλεις si coalizzarono contro la minaccia dell'Oriente, la cui cultura veniva percepita dagli Elleni come in procinto di imporsi sulla loro e costellata di elementi da ritenersi errati sulla base del τò Ελληνικόν e dei principi diffusi da Atene, scuola dell'Ellade, al resto della stessa. Tra questi vanno rammentati il potere dispotico e la mancanza di libertà politica, in totale contrapposizione con il modello democratico ateniese, e l'effeminatezza dell'uomo ed i riti orgiastici omoerotici femminili, così come attestato nella storia di Dioniso, il cui culto era ripudiato da Penteo in quanto troppo vicino a quelli orientali, e negli splendidi frammenti poetici di Saffo.


In questo video l'attore Paolo Rossi interpreta una delle più grandi personalità della storia ateniese: Pericle. In particolare il comico interpreta l'Epitafio pronunciato dal grande statista per i caduti del primo anno della Guerra del Peloponneso. Il discorso illustra gli elementi caratterizzanti della democrazia ateniese per cui è considerato il testo iconico dell'essere Ateniesi e Greci.
Pericle nel suo discorso dichiara: "Il nostro governo favorisce i molti, invece dei pochi", infatti non vi erano differenze tra ricchi e poveri, tutti potevano decidere, tutti potevano proporre. Valore fondamentale era la libertà: ad Atene nessuno era sospettoso o furioso verso il prossimo, e tutti rispettavano l'altro per la sua personale scelta di vita. Gli Ateniesi erano liberi di vivere esattamente come credevano. Al cittadino ateniese veniva insegnato di non dimenticare mai le leggi non scritte del buonsenso. La discussione non è mai ostacolo alla democrazia e la libertà era frutto di felicità e valore. E conclude: "NOI NON CACCIAMO MAI UNO STRANIERO", che valse ad Atene la definizione di "Scuola dell' Ellade" in quanto sua civilizzatrice.

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